
Pontecorvo è un comune italiano della provincia di Frosinone, nel Lazio. Di origini antichissime, l’economia pontecorvese vanta una vasta esperienza agricola e dei servizi del settore terziario. Anche se in misura minore, è molto sviluppata la lavorazione del tabacco e dei materiali da costruzione, oltre all’industria del confezionamento e degli strumenti di precisione. Come artigianato, famosa la produzione della Cannata, un vaso particolare di terracotta e argilla.
I primi insediamenti nella zona risalgono all’Età Neoltica, in quanto nella zona delle grotte collinari sono stati trovati numerosi reperti d’osso e oggetti risalenti all’età del Ferro e del Bronzo. Il territorio è disseminato di rei di ville e di necropoli risalenti alla sua dominazione romana. E’ in età medievale che Pontecorvo diventa una città importante, con la realizzazione di un ponte curvo per attraversare il Liri e per impedire che i tronchi trasportati dalla corrente lo urtassero. Il gastaldo di Aquino, Rodoaldo, eresse un castello fortificato per contrastare i Saraceni, proprio nella zona strategica del ponte. N seguito, Pontecorvo divenne un feudo papale. Dopo essere stato annesso al Regno D’Italia, ma durante la Seconda Guerra Mondiale fu bombardato pesantemente, riducendo gli edifici in un cumulo di macerie, solo il ponte si salvò. Nelle campagne circostanti si possono intravedere ancora i bunker tedeschi, dimostrazione del fatto che la città fece parte della linea Hitler. Dal 2007 la città è gemellata con Pieve d’Olmi, paese della Lombardia che accolse molti cittadini pontecorvesi dopo i bombardamenti.
Di particolare interesse storico e artistico, la Chiesa di San Bartolomeo è, ai giorni nostri, il Duomo di Pontecorvo. E’ il monumento più antico della cittadina, in quanto fu costruita sui resti di una cappella della vecchia fortezza, anch’essa dedicata a San Bartolomeo. Nelle immediate vicinanze, si può vedere il campanile, al secolo una torre della fortezza. Sui battenti della porta del Duomo sono presenti dei bassorilievi che raffigurano San Bartolomeo, nell’atto di offrire la propria pelle durante il martirio, e San Giovanni Battista.
Le manifestazioni folkloristiche sono da sempre molto rappresentative della città. Si inizia la prima domenica di maggio, con la rappresentazione dell’Apparizione di San Giovanni Battista al contadino Camele: narra la leggenda che il contadino stava arando il campo, quando il Diavolo, travestito da ricco signore, lo tentò, mostrandogli una coppa d’argento e promettendogli una vita piena di ricchezze, se attraversava il fiume. Il contadino, ingenuamente, lo fece, rischiando di affogare. Proprio quando le forze lo stavano abbandonando, apparve San Giovanni Battista, afferrandolo e minacciando il Diavolo. Satana sprofondò nel fiume: il boato si sentì talmente forte da far uscire di casa tutto il paese. Per questo si costruiscono dei pupazzi a grandezza naturale, fatti di cartapesta e gettati nel fiume dopo aver sfilato per tutta la città.
Altra manifestazione molto seguita è il Carnevale Ciociaro, anche perché Pontecorvo vanta una tradizione nell’arte della cartapesta, grazie alla scuola di carristi Si svolge lungo tutte le vie della città, facendo sfilare i carri, rappresentanti scene di attualità o allegorie. Manifestazione molto importante, è paragonata al più famoso Carnevale di Viareggio. La manifestazione dura15 giorni ed integra anche delle feste più piccole, come il carnevale dei Bambini. Altra manifestazione molto sentita è quella vivente: durante la Settimana Santa, dove si celebrano i Canti della Palma.